Come gestire le note spese da remoto in un contesto di smart working Tutto quello che devi sapere sulla gestione della nota spese da remoto
Le spese di rappresentanza sono quelle spese, sostenute e documentate, “per erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi, effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni e il cui sostenimento risponda a criteri di ragionevolezza in funzione dell'obiettivo di generare, anche potenzialmente, benefici economici per l'impresa ovvero sia coerente con pratiche commerciali di settore” (comma 1 D.M. 19/10/2008).
Spese di rappresentanza: cosa e quali sono?
Quali sono nello specifico le spese di rappresentanza?
Sono tutte quelle spese che un’attività o un libero professionista devono sostenere per ampliare la propria rete di contatti, per farsi conoscere e crearsi un’immagine all’interno ed esterno del territorio di operatività.
La festa aziendale di fine anno, il viaggio per la promozione di un prodotto, la trasferta per l’inaugurazione di una nuova sede: sono tutti esempi di spese di rappresentanza.
In parole povere, queste sono quindi i costi sostenuti dall'impresa per promuovere e consolidare la propria attività.
Le spese di rappresentanza, per rientrare in questa categoria, devono avere specifiche caratteristiche quali:
- la gratuità del bene in capo al percettore;
- la finalità promozionale dell’azienda;
- la creazione di un beneficio economico per l’azienda, anche solo potenziale.
Possono quindi essere ritenute spese di rappresentanza:
- Le spese sostenute per viaggi turistici nel corso dei quali vengano svolte attività promozionali dei prodotti dell’impresa.
- Le spese sostenute per feste e intrattenimenti organizzati in occasione di particolari ricorrenze della vita dell’impresa o di festività, nazionali o religiose.
- Le spese sostenute per banchetti e intrattenimenti in occasione dell’apertura di nuovi uffici dell’impresa.
- Le spese sostenute per feste e altri eventi conviviali in dipendenza di fiere e simili sostenute per l’impresa.
- Le spese sostenute per servizi e beni distribuiti gratuitamente durante convegni, seminari e simili, per esempio per i gadget.
Le spese legate alla sponsorizzazione e pubblicità della propria attività, volte ad aumentare il prestigio della stessa. L’unica condizione per questa specifica è che sia accertato che non ci sia un ritorno commerciale diretto.
Principi delle spese di rappresentanza
Le spese di rappresentanza hanno un limite quantitativo, unitario e sono soggette al principio di inerenza.
Partendo dal limite quantitativo, questo definisce la soglia massima entro cui rientrano le spese di rappresentanza sostenute e se possono essere giustificate rispetto al volume di business dell’attività. Questo è anche definito come requisito di congruità ed inerenza delle spese di rappresentanza.
Se questo limite viene superato, sarà previsto l’aumento del reddito in dichiarazione dei redditi.
Il limite unitario, in base all’art. 108 comma 2 del Tuir - Testo unico imposte sui redditi delimita la misura massima delle spese sostenute per l’acquisto di beni distribuiti gratuitamente a fornitori o clienti che è di 50,00€ totalmente deducibile dal reddito di impresa.
Infine, il principio di inerenza definisce che le spese di rappresentanza per essere considerate come tali e quindi poter essere dedotte ai fini di IRPEF/IRES, devono essere sostenute per l’attività di impresa.
Spese di rappresentanza deducibilità: ecco i criteri
Secondo quando sancito dal Decreto sulla Crescita e l’Internazionalizzazione delle imprese, le spese di rappresentanza sono deducibili dal reddito per mezzo del modello Redditi (ex modello unico).
Le spese di rappresentanza sono deducibili nel periodo di imposta in cui sono state sostenute. Ciò non vuol dire che però siano deducibili per la totalità dell’importo speso. Esistono i cosiddetti limiti di deducibilità.
Secondo tale limite, ai fini di IRES/IRPEF, sono deducibili al 100% dal reddito di impresa le spese che non superino il valore unitario di 50,00 €. Qualora questo limite venisse superato, è necessario verificare il limite dell’importo annuo massimo che si ottiene applicando ai ricavi della gestione, le percentuali sotto dettagliate:
- 1,5% dei ricavi e proventi da 0 fino a 10 milioni di euro.
- 0,6% dei ricavi e proventi tra i 10 milioni e i 50 milioni di euro.
- 0,4% dei ricavi e proventi che eccedono i 50 milioni di euro.
Inoltre, le spese sostenute in favore dei dipendenti, sono da considerarsi inerenti all’attività di impresa se sostenute con finalità educative, di istruzione, ricreazione, assistenza sociale sanitaria o di culto. In questo caso, sono completamente deducibili dalle imposte sui redditi, nel limite del 5 per mille dell’ammontare delle spese sostenute per lavoro dipendente risultanti dall’ultima dichiarazione dei redditi.
Detraibilità IVA delle spese di rappresentanza nel 2023
Le spese di rappresentanza 2021, 2022 e 2023 possono essere dedotte nel 2023 nel limite del plafond di deducibilità e per la parte eccedente possono essere dedotte dal reddito del 2024.
Deducibilità delle spese di rappresentanza per le start up
Per le imprese di nuova costituzione (cd. Start-up) nel caso in cui nei primi esercizi non si siano conseguiti ricavi, le spese di rappresentanza possono essere portate in diminuzione nel primo esercizio in cui si sono conseguiti i ricavi ed in quello successivo entro il limite del plafond di deducibilità.
Così se possono essere dedotte dal reddito del 2024 (insieme alle spese di rappresentanza sostenute nel 2024) limitatamente al plafond di deducibilità del 2024.
Le spese di vitto e alloggio
Le spese sostenute per il vitto, l’alloggio e la somministrazione di alimenti e bevande per clienti - in generale, quindi, le spese di ospitalità per i clienti - vanno computate nel limite del 75% del loro ammontare. Sono escluse da tale limitazione solo le spese di vitto e alloggio sostenute da dipendenti e collaboratori in occasioni di trasferte al di fuori del territorio comunale di lavoro.
Pertanto, questo tipo di spesa di rappresentanza dovrà prima essere ridotta al 75% e poi cumulata alle altre spese di rappresentanza e confrontate con precedenti limiti stabiliti in base al reddito.
In altri termini, le spese di vitto e alloggio qualificabili come spese di rappresentanza devono essere assoggettate:
- In via preliminare, al limite di deducibilità del 75% (art. 109 co. 5 del TUIR);
- Successivamente, al limite previsto per le spese di rappresentanza (art. 108 co. 2 del TUIR), ai sensi del quale l’importo delle spese sopra citate (già ridotto al 75%) deve essere sommato all’importo delle altre spese di rappresentanza.
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