L’indennità di trasferta, detta anche diaria giornaliera, è uno dei modi con cui l’azienda può rimborsare il dipendente per le spese sostenute durante una trasferta. Riguarda uno spostamento periodico o comunque non definitivo del dipendente verso una sede di lavoro diversa da quella abituale.
Le indennità di trasferta giornaliera, ovvero, sono importi che vengono riconosciuti al dipendente proprio per questa tipologia di spostamento e che possono essere un’alternativa al classico rimborso spese. Queste indennità sono stabilite dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) di riferimento. Vediamo nello specifico che cosa prevede il contratto del commercio.
Indennità di trasferta CCNL commercio: cosa c’è da sapere
I dipendenti aderenti al CCNL del Commercio hanno diritto a un rimborso spese e a un'indennità per il lavoro esercitato fuori dalla sede abituale di lavoro.
In particolare, ai dipendenti spetta:
- rimborso delle spese per le ore di viaggio secondo il CCNL del commercio: l'azienda deve dare al dipendente il rimborso corrispondente alle spese effettuate per gli spostamenti effettuati durante una trasferta o una missione.
- indennità di trasferta: al lavoratore spetta una diaria giornaliera che è:
- non inferiore al doppio della retribuzione giornaliera percepita in caso di pernottamento fuori dalla propria residenza;
- in mancanza di pernottamento, l'indennità è ridotta di un terzo rispetto al doppio della retribuzione giornaliera;
- per le missioni di durata superiore al mese viene corrisposta una diaria ridotta del 10%.
CCNL commercio: cosa dice il testo per l’indennità di trasferta?
Il CCNL Commercio stabilisce che si parla di trasferta quando la prestazione lavorativa viene svolta per tutto l’orario giornaliero in una sede che non coincide con quella contrattuale di lavoro e che deve trovarsi ad almeno 60 (sessanta) chilometri dalla sede abituale o, comunque, essere raggiungibile dalla sede abituale in un tempo normalmente superiore a un’ora.
In questo caso, al lavoratore deve essere corrisposto quanto segue:
- rimborso delle ore di viaggio sostenute dal lavoratore per conto dell’azienda quali vitto e alloggio (a patto che siano analiticamente documentate, nei limiti della normalità e autorizzate);
- rimborso delle spese non documentabili, a patto che siano analiticamente attestate dal Dipendente, nelle trasferte in Italia fino ad un importo massimo giornaliero di € 15,00 ; nelle Trasferte all’estero fino ad un importo massimo giornaliero di € 25,00. Entrambi sono esenti da imposizione contributiva e fiscale;
- diaria giornaliera, di natura retributiva, che serve a contrastare il disagio connesso al lavoro fuori sede e l’eventuale prolungamento d’orario per le ore di viaggio nel limite massimo di 2 ore giornaliere. Superato questo limite orario, il lavoratore, salvo che non sia conduttore del mezzo di trasporto (in questo caso gli spetterà l’intera retribuzione oraria), sarà retribuito con il 70% della R.O.N.
Se il lavoratore, in accordo con il datore, utilizza il proprio mezzo di trasporto, dovrà essere rimborsato in base alle Tabelle ACI, oltre a ricevere € 0,133/Km a copertura del rischio conseguente ai danni subiti dal mezzo a causa d’incidente.
Queste sono le somme a cui ammontano le diarie in base all’inquadramento contrattuale:
- Quadro: 45,00
- A: 39,00
- B1: 34,00
- B2: 31,00
- B3: 28,00
- C: 25,00
- D1: 23,00
- D2: 21,00
- E: 20,00
Qui trovi il testo completo del CCNL commercio del 2019 ma ancora valido oggi.
Quali sono le tipologie di rimborso dell’indennità di trasferta?
Le indennità possono essere rimborsate con diverse modalità.
- Rimborso forfettario: si calcola un parametro fisso che non varia a seconda della propria attività o mansione lavorativa. Quando il CCNL di un dipendente riporta tale dicitura, vuol dire che quel lavoratore percepirà per la trasferta la somma indicata all’interno del contratto.
- Rimborso a piè di lista: questo particolare rimborso ha a che fare con la nota spese, un documento che il dipendente deve compilare, inserendo tutti i giustificativi del viaggio, per richiedere all’azienda l’indennità di trasferta che gli spetta.
Rimborso misto: in alcuni CCNL si prevede la formula forfettaria, unitamente a quella del rimborso a piè di lista. In questi casi si parla infatti di rimborso misto, perché oltre all’indennità forfettaria vengono riconosciute e rimborsate anche altre tipologie di spese come il vitto, l’alloggio e le spese per il viaggio.