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Dal 1 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha reso obbligatorio l’utilizzo dei nuovi tracciati e codici per la fatturazione elettronica, e recentemente è stata pubblicata la nuova versione delle specifiche tecniche della fatturazione elettronica, utilizzabili dal 1º ottobre 2022. Con tali aggiornamenti sarà ottimizzato il processo di fatturazione e migliorerà la qualità del dato.
La procedura di fatturazione elettronica prevede la trasmissione delle fatture esclusivamente attraverso il Sistema di Interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate, un sistema telematico dedicato alla trasmissione delle fatture che permette sia la trasmissione del documento da parte del mittente che la ricezione dello stesso da parte del destinatario. In caso di errore formale nella fattura elettronica, la fattura non verrà consegnata, e automaticamente il SDI notificherà il problema al professionista emittente.
Le novità apportate alle regole tecniche rientrano nell’ottica di ottimizzare il processo di fatturazione elettronica, nonché di assicurare una qualità del dato sempre più elevata, introducendo nuovi controlli del Sistema di Interscambio e procedendo alla modifica del tracciato della fattura.
Tali aggiornamenti, chiarisce l’Agenzia delle Entrate, non prevedono impatti indesiderati né sui fornitori né sulle PA, essendo le modifiche di cui sopra funzionali principalmente alla fatturazione elettronica tra privati.
Per conoscere nel dettaglio la nuova versione delle specifiche tecniche di fatturazione elettronica cliccare qui.
Fattura elettronica: data emissione e data invio
Ma quali sono i termini di emissione della fattura elettronica? Per scoprirlo, devi sapere che in base alla data di emissione la fattura elettronica può essere definita immediata o differita.
La fattura immediata deve essere compilata e trasmessa al cliente entro 24 ore dall’effettuazione della vendita o della prestazione. Questa tipologia di fattura si usa generalmente per tutte quelle operazioni che non prevedono la presenza di un DDT (Documento di Trasporto) che accompagni la merce venduta o la prestazione erogata.
Per quanto riguarda invece la fattura differita, i norma viene utilizzata per la fatturazione a fine mese di merce consegnata con DDT nel corso del mese solare. Questo permette di avere una sola fattura a fronte di molte spedizioni/consegne di merce per il cliente. In questo caso, dunque, è possibile l’invio della fattura elettronica con data precedente. Nella pratica, quando viene utilizzata come riepilogativa dei DDT raggruppati, deve essere emessa e consegnata al cliente entro il 15° giorno del mese successivo a quello dei documenti di riferimento per i documenti di trasporto. Sebbene relativa al mese precedente, sarà comunque obbligatorio versare l’IVA entro il 16 del mese successivo.
Sono previste sanzioni per la fatturazione elettronica tardiva?
Stare al passo con la registrazione delle diverse fatture può risultare complicato, in particolar modo perché sono previste sanzioni per la fatturazione elettronica tardiva o mancata.
In caso di mancata emissione della fattura, la sanzione prevede il versamento tra il 90% e il 180% dell’IVA relativa all’imponibile non documentato in modo corretto.
Se invece la violazione non incide sulla corretta liquidazione del tributo e di conseguenza non interferisce con le attività di controllo, si applica una sanzione in misura fissa che va dai 250 ai 2000€. Un esempio di questo tipo di violazione formale è una fattura emessa in ritardo ma la cui IVA sia comunque stata versata entro i termini previsti.
Il ravvedimento operoso
A partire dal 1 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha reso obbligatorio l’utilizzo dei nuovi tracciati e codici per la fatturazione elettronica. Questi ultimi saranno gli unici approvati dal Sistema di Interscambio, quindi occorre prestare molta attenzione. Ripercorriamo insieme alcuni aspetti del procedimento previsto in modo da emettere fatture elettroniche senza sanzioni.
La procedura di fatturazione elettronica prevede la trasmissione delle fatture esclusivamente attraverso il Sistema di Interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate, un sistema telematico dedicato alla trasmissione delle fatture che permette sia la trasmissione del documento da parte del mittente che la ricezione dello stesso da parte del destinatario. In caso di errore formale nella fattura elettronica, la fattura non verrà consegnata, e automaticamente il SDI notificherà il problema al professionista emittente.
IT - Informe Gestion gastos 2020
Fattura elettronica: data emissione e data invio
Ma quali sono i termini di emissione della fattura elettronica? Per scoprirlo, devi sapere che in base alla data di emissione la fattura elettronica può essere definita immediata o differita.
La fattura immediata deve essere compilata e trasmessa al cliente entro 24 ore dall’effettuazione della vendita o della prestazione. Questa tipologia di fattura si usa generalmente per tutte quelle operazioni che non prevedono la presenza di un DDT (Documento di Trasporto) che accompagni la merce venduta o la prestazione erogata.
Per quanto riguarda invece la fattura differita, i norma viene utilizzata per la fatturazione a fine mese di merce consegnata con DDT nel corso del mese solare. Questo permette di avere una sola fattura a fronte di molte spedizioni/consegne di merce per il cliente. In questo caso, dunque, è possibile l’invio della fattura elettronica con data precedente. Nella pratica, quando viene utilizzata come riepilogativa dei DDT raggruppati, deve essere emessa e consegnata al cliente entro il 15° giorno del mese successivo a quello dei documenti di riferimento per i documenti di trasporto. Sebbene relativa al mese precedente, sarà comunque obbligatorio versare l’IVA entro il 16 del mese successivo.
Facciamo un esempio: se il pagamento di una determinata prestazione o consegna è avvenuto a maggio, anche se la fattura viene emessa in modalità differita il 15 giugno, l’operazione rientra nella liquidazione periodica di maggio e l’IVA andrà versata entro il 16 giugno.
Sono previste sanzioni per la fatturazione elettronica tardiva?
Stare al passo con la registrazione delle diverse fatture può risultare complicato, in particolar modo perché sono previste sanzioni per la fatturazione elettronica tardiva o mancata.
In caso di mancata emissione della fattura, la sanzione prevede il versamento tra il 90% e il 180% dell’IVA relativa all’imponibile non documentato in modo corretto.
Se invece la violazione non incide sulla corretta liquidazione del tributo e di conseguenza non interferisce con le attività di controllo, si applica una sanzione in misura fissa che va dai 250 ai 2000€. Un esempio di questo tipo di violazione formale è una fattura emessa in ritardo ma la cui IVA sia comunque stata versata entro i termini previsti.
Il ravvedimento operoso
Proprio per la relativa novità della fatturazione elettronica di cui parlavamo a inizio articolo, errori e imprecisioni possono capitare anche in maniera involontaria o in totale buona fede: per questi casi c’è la possibilità di ridurre la sanzione grazie alla pratica del ravvedimento operoso.
La sanzione può essere ridotta a 1/9 se pagata entro 90 giorni dalla data di omissione o dell’errore, ad ⅛ se pagata entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione, o a 1/7 se pagata entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione. Quando invece viene pagata oltre il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione, la sanzione è ridotta a ⅙. Correlata alla fattura tardiva è la situazione in cui il file telematico viene scartato dal SDI. In questo caso la fattura risulta non inviata, quindi è passibile di sanzioni. Tuttavia, se ci si accorge in tempo degli errori è possibile evitare la mora. Secondo la legge la fattura scartata può essere inviata nuovamente entro 5 giorni dalla data di notifica dello scarto. Per approfondire la corretta compilazione della fattura, scoprire i principali errori e come risolverli clicca qui.
E in caso di errore formale nella fattura elettronica?
Ci sono diverse tipologie di errori formali in cui si può incorrere nell’emissione di una fattura elettronica. Magari hai sbagliato a inserire i nuovi codici di tipo documento, oppure i codici ritenute, o ancora quelli di tipo operazione. Alcuni possono essere individuati dal sistema SDI, altri no.
Nel caso in cui ti sia accorto di aver commesso un errore, puoi nuovamente avvalerti del ravvedimento operoso. Ti consigliamo, comunque, di rivolgerti a un commercialista o a un CAF per avere indicazioni specifiche riguardanti il tipo di errore e le procedure necessarie per porvi rimedio.
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