Quando si operano attività professionali o commerciali con l'estero, la corretta gestione della partita IVA è fondamentale. Sia per le aziende che per i liberi professionisti, la partita IVA estera rappresenta un requisito legale per intraprendere transazioni con partner internazionali. In particolare, il controllo della partita IVA estera è un aspetto cruciale per evitare problematiche fiscali e operare in modo conforme alla legislazione vigente. In questo articolo vedremo cosa comporta il controllo della partita IVA estera, perché è importante e come effettuarlo.
Cos'è una partita IVA estera?
Prima di approfondire il controllo delle partite IVA estere, è utile chiarire cos'è una partita IVA internazionale. La partita IVA comunitaria è quella rilasciata agli operatori economici che effettuano operazioni di commercio all’interno dell'Unione Europea. Tuttavia, esiste anche una particolare partita IVA estera, che riguarda le aziende situate al di fuori dell'Unione Europea (non UE) ma che desiderano operare con le imprese europee. A differenza della partita IVA comunitaria, la partita IVA estera non è necessariamente legata all'iscrizione al VIES (Vat Information Exchange System), che è il sistema europeo di scambio informazioni fiscali.
Le imprese o i liberi professionisti che operano in uno degli Stati membri dell'UE devono richiedere una partita IVA comunitaria, iscriversi al VIES e rispettare le normative fiscali europee. Al contrario, le aziende che hanno sede in paesi extra UE, come il Regno Unito, la Svizzera o la Repubblica di San Marino, possono operare con una partita IVA estera, che richiede un processo di registrazione diverso e la verifica tramite canali alternativi.
Perché è importante fare il controllo della partita IVA estera
Il controllo della partita IVA estera è fondamentale per diversi motivi. In primo luogo, serve a verificare la legittimità del partner commerciale con cui si intende intraprendere un rapporto di lavoro o una collaborazione. Verificare la validità di una partita IVA estera aiuta a ridurre i rischi fiscali, come la possibilità di lavorare con aziende o liberi professionisti non in regola, il che potrebbe comportare sanzioni o problematiche legate alla corretta fatturazione e deducibilità fiscale.
Inoltre, il controllo della partita IVA estera è utile per evitare il rischio di frodi fiscali. Le operazioni transfrontaliere sono soggette a normative complesse, e non rispettare queste normative può portare a controlli e sanzioni da parte delle autorità fiscali. È quindi importante sapere se la partita IVA estera con cui si sta interagendo è regolarmente registrata e se il partner ha diritto a operare nel suo Paese di origine.
Un altro aspetto importante è che, se si ha una partita IVA estera registrata, potrebbero esserci delle implicazioni fiscali che riguardano il trattamento delle fatture e l’eventuale applicazione di IVA sulle operazioni effettuate. In alcuni casi, le aziende devono operare attraverso regimi fiscali specifici, come quello MOSS, in caso di operazioni online, telecomunicazioni o prestazioni elettroniche, ed è fondamentale essere a conoscenza di tali requisiti per non incorrere in errori.
Come registrare e verificare una partita IVA estera
1. La registrazione della partita IVA comunitaria
Per poter operare con l'estero all'interno dell'Unione Europea, le aziende e i professionisti devono registrarsi al VIES (Vat Information Exchange System). Il VIES è una piattaforma che consente alle autorità fiscali degli Stati membri di scambiarsi informazioni sulle partite IVA, permettendo così di verificare l’autenticità delle stesse e la regolarità fiscale delle operazioni.
La registrazione al VIES avviene contestualmente alla registrazione della partita IVA, che può essere fatta direttamente tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate o affidandosi a un commercialista. Per fare ciò, è necessario compilare una Comunicazione Unica, che consente di aprire ufficialmente la partita IVA. Una volta registrata, la partita IVA sarà valida per tutte le operazioni intracomunitarie.
2. La registrazione della partita IVA estera (extra UE)
La registrazione di una partita IVA estera, invece, non richiede l’iscrizione al VIES. Tuttavia, se si ha a che fare con un Paese europeo non appartenente all'Unione Europea, come il Regno Unito o la Svizzera, può essere comunque richiesta l'iscrizione a un sistema fiscale specifico per quel paese. In alcuni casi, come quello di Amazon, che ha sede in Irlanda, la registrazione di una partita IVA extracomunitaria può avvenire all'interno di specifici registri fiscali che gestiscono le operazioni internazionali. Tuttavia, ogni Stato ha le proprie modalità di registrazione, e quindi è importante informarsi sulle procedure richieste a livello nazionale.
3. Il controllo della partita IVA estera
Una volta che si è in possesso della partita IVA estera, è possibile procedere con il controllo della sua validità, anche se non è iscritto al VIES. Per le partite IVA estere, infatti, ogni Paese ha un proprio sistema di verifica.
Molti Paesi, tra cui la Svizzera e la Repubblica di San Marino, mettono a disposizione strumenti online per il controllo delle partite IVA. Questi strumenti permettono di verificare la validità di un numero di partita IVA extracomunitaria inserendo informazioni come il nome dell'azienda, il numero di partita IVA e il Paese di residenza. Ad esempio, la Svizzera ha il sistema IDI, che permette di fare questo tipo di verifica.
Un altro servizio utile per il controllo delle partite IVA estere è il sito “Vat Search”, che fornisce informazioni sulle partite IVA di 29 Paesi. Il controllo è gratuito e abbastanza semplice da effettuare: basta inserire il numero di partita IVA, il nome dell'azienda o del libero professionista e il Paese di riferimento. Dopo pochi secondi, il sistema restituirà i dettagli sulla validità della partita IVA.
Per i Paesi che non sono inclusi nel sistema “Vat Search”, come la Russia o la Cina, sarà necessario cercare informazioni direttamente sui portali fiscali dei singoli Stati, se disponibili. In alternativa, è possibile rivolgersi ai consulenti fiscali locali o ai commercialisti che collaborano con partner internazionali.
Novità 2023: flat tax e partita IVA
Nel 2023 sono stati introdotti alcuni aggiornamenti significativi per i professionisti e le aziende che operano con partita IVA. Tra le novità principali vi è l’aggiornamento della flat tax per le partite IVA, che ora prevede una tassa sostitutiva del 15% su una base imponibile fino a 40.000 euro. Questo nuovo regime fiscale ha implicazioni anche per chi intraprende attività internazionali, in quanto potrebbero esserci differenze nei trattamenti fiscali delle operazioni estere.
È importante che i professionisti e le aziende siano consapevoli di queste modifiche per evitare eventuali problemi legati alla fiscalità internazionale. Per questo motivo, il controllo delle partite IVA estere diventa ancora più cruciale, per assicurarsi che tutte le operazioni siano conformi alle nuove disposizioni fiscali e per evitare sanzioni.
Conclusioni
Effettuare il controllo della partita IVA estera è un passaggio fondamentale per ogni impresa che intraprende operazioni internazionali. Questo controllo aiuta a garantire la regolarità fiscale delle transazioni e a prevenire frodi. Sebbene la registrazione di una partita IVA estera possa sembrare complessa, ci sono numerosi strumenti online che permettono di verificarne l'autenticità in modo semplice e gratuito. Adottare queste precauzioni consente alle aziende e ai professionisti di operare con maggiore tranquillità e sicurezza, riducendo i rischi di incorrere in sanzioni e problemi fiscali.
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