In alcune situazione al lavoratore viene chiesto di effettuare delle trasferte aziendali utilizzando la propria auto, anziché quella aziendale. In questo caso, il costo dello rimborsato. Come si arriva, però, al calcolo del costo del viaggio in auto?
Spesso, in questi casi, le aziende scelgono il rimborso chilometrico. Il rimborso chilometrico è l’indennità giornaliera, detraibile e non imponibile, che il datore deve corrispondere al lavoratore che parte per una trasferta di lavoro utilizzando mezzi propri. La trasferta può essere di due tipi: all’interno del territorio comunale e fuori dal territorio comunale.
Ma come si effettua esattamente il calcolo del costo del viaggio in auto?
Per il calcolo del costo di un viaggio in auto bisogna tenere presente alcuni fattori.
Il rimborso chilometrico non si limita a coprire le spese del carburante utilizzato durante il tragitto. Infatti, al rimborso totale vengono sommati diversi elementi, quali:
- il costo del carburante;
- il valore dell’automobile;
- l’usura delle gomme e delle parti meccaniche;
- costi di assicurazione e bollo.
Le tabelle ACI per il calcolo del costo del viaggio in auto
Per questo calcolo, le tabelle ACI, sono uno strumento indispensabile per calcolare il calcolare il rimborso chilometrico perché tengono conto di tutti questi fattori.
Accedendo al sito ACI ed inserendo alcuni dati, è possibile calcolare con pochissimi passaggi il rimborso da emettere, tenendo anche in considerazione il modello dell’autovettura, il prezzo del carburante così come i limiti della deducibilità fiscale per il reddito di impresa.
Il CCNL Commercio, per esempio, sostiene che: se il lavoratore utilizza il proprio mezzo di trasporto, preventivamente autorizzato dal Datore, l’azienda dovrà riconoscere al dipendente almeno il rimborso dei costi proporzionali (quota capitale; carburante; pneumatici; manutenzione e riparazioni) risultanti dalle Tabelle ACI, oltre ad € 0,133/Km a copertura del rischio conseguente ai danni subiti dal mezzo a causa di incidente.
Non fanno parte del rimborso chilometrico i pedaggi autostradali e i costi per i parcheggi. Per questi, e per altri elementi connessi alla mobilità del dipendente in missione aziendale (come Ecopass, dogana, etc.) il dipendente può richiedere un rimborso a parte.
Limiti di deducibilità del costo del viaggio in auto
È bene infine precisare che questa tipologia di rimborso non è soggetta a tassazione in capo al dipendente perché non considerata come remunerazione bensì come un rimborso che spetta al lavoratore per i servizi che ha reso a favore dell’azienda.
Per quanto riguarda il trattamento fiscale in capo all’azienda relativamente al costo del viaggio in auto, ci sono alcuni limiti dettagliati nel comma 3 dell’art. 95 Tuir. Se il dipendente utilizza la propria autovettura, o ne noleggia una per la trasferta, i limiti di deducibilità del rimborso chilometrico si fermano a vetture di 17 cavalli fiscali ovvero 20 cavalli fiscali se alimentate a gasolio.